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ORIGINE DEL NOME Semproni ha un nucleo a Roma e Subiaco (RM), Sempronio, molto molto raro, sembrerebbe del viterbese, dovrebbero entrambi derivare dalla Gens romana Sempronia o direttamente dal nomen latino Sempronius di cui abbiamo un esempio nel Console della repubblica romana del 238 a.C. Tiberius Sempronius Gracchus, nel De viris illustribus urbis Romae leggiamo: "...Tiberius Sempronius Gracchus nobilissima familia ortus Scipionem Asiaticum quamvis inimicum duci in carcerem non est passus...". Nell’antica Roma Il primo elemento era il nome personale, quello attribuito ai bambini alla nascita, e con il quale si presuppone che venissero chiamati in famiglia. Negli scritti peraltro era generalmente ridotto all'iniziale, poiché i prenomi romani originariamente erano pochi e legati alla tradizione: Marcus, Gaius, Titus, Publius, Lucius. Questa forma di nome "proprio", eccetto che per le relazioni familiari e confidenziali, era abbastanza poco importante, ed era raramente usata da sola. Il secondo nome era quello della gens (pl. gentes), ovvero il clan di appartenenza, la "famiglia allargata". Le gentes romane iniziali erano abbastanza poche, e pochissime quelle dotate di una certa rinomanza, tale da dare loro la possibilità di consegnare ai posteri la fama di alcuni dei loro componenti. Tra di esse sicuramente la gens Iulia, la gens Cornelia, la gens Claudia, la gens Tullia, la gens Sempronia, la gens Domitia, la gens Valeria. Si noti peraltro che con l'andar del tempo le cose si complicarono parecchio, con l'ingresso nella cittadinanza romana di persone o intere famiglie che venivano da tradizioni diverse (si pensi agli schiavi liberati, agli alleati galli, ecc.) e che quindi magari non avevano alcuna gens di appartenenza. Gli schiavi liberati spesso acquisivano il nomen del loro antico proprietario; gli stranieri "naturalizzati" a volte latinizzavano un loro soprannome, a volte lo inventavano di sana pianta, e così via.
Sempronia era il nomen di una gens dell'antica Roma, con un ramo patrizio e uno plebeo. L'uso nell'onomastica latina era: · Sempronius, maschile singolare (nomen) · Sempronia, femminile singolare (nomen) Sempronianus, maschile singolare (cognomen) per i maschi che erano nati all'interno della gens e poi adottati da altri. I Semproni patrizi
Parecchi tra i primi consoli di Roma tra il 497 a.C. e il 416 a.C., appartennero al ramo patrizio della gens Sempronia. Uno dei Semproni patrizi divenne censore nel 444 a.c. Il censore era, nell'antica Roma, chi esercitava la censura, la magistratura istituita nel 443 a.C. e operante fino al 350 d.C. I Semproni plebei
Sebbene la più famosa gens Sempronia plebea non fosse imparentata con quella patrizia, questa era considerata una delle più importanti famiglie durante il periodo della repubblica. La gens raggiunse l'apice del potere tra il 304 a.C. e il 121 a.C., dando i natali a parecchi consoli, censori, pretori e tribuni della plebe. La gens era divisa i diversi rami, tra i quali i più importanti politicamente erano: Semproni Blesi, questo ramo ebbe due consolati, tenuti da Gaio Sempronio Bleso nel 253 e nel 244 a.C. Semproni Gracchi, questo ramo ebbe tre consoli che tennero tre consolati, un censore e due fratelli tribuni della plebe (i fratelli Gaio Sempronio Gracco e Tiberio Sempronio Gracco). Nel 170 a.C. per volere del censore Tiberio Sempronio Gracco (padre dei due famosi tribuni della plebe) fu eretta la Basilica Sempronia. Questo ramo apparentemente era ancora attivo intorno al 2 a.C., quando Giulia, la figlia di Augusto, fu esiliata con il suo amante Tiberio Sempronio Gracco. I figli di quest'ultimo morirono piccoli. Semproni Longi, questo ramo ebbe due consoli, padre (Tiberio Sempronio Longo (console nel 218 a.C.)) e figlio (Tiberio Sempronio Longo (console nel 194 a.C.)). Questo nome probabilmente derivava da un antenato molto alto di statura. Semproni Sofi, faceva parte di questo ramo Caius Sempronius Sophus, il primo console plebeo della gens Sempronia[ Un suo omonimo, probabilmente suo figlio, divenne console nel 268 a.C., fu più noto per aver divorziato dalla moglie per partecipare ai Ludi Romani senza la sua conoscenza. Entrambi divennero censori.[ Semproni Tuditani, questo ramo ebbe tre consoli, il più distinto fu Publio Sempronio Tuditano, eletto nel 204 a.C., partecipò alla battaglia di Canne come tribuno militare. Basilica Sempronia
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La basilica Sempronia fu una basilica civile dell'antica Roma, fatta erigere nel 170 a.C. per volere del censore Tiberio Sempronio Gracco (padre dei due famosi tribuni della plebe) da cui l'edificio trae il nome. La basilica venne costruita sul sito occupato dalla villa di Scipione l'Africano e da alcuni magazzini adiacenti, che il censore comprò grazie ai fondi messi a disposizioni dai questori per la realizzazione di opere pubbliche. L'edificio era posizionato tra il tempio di Saturno e il tempio dei Dioscuri, dove il vicus Tuscus si immetteva nel Foro Romano. Venne probabilmente distrutta da un incendio nel I secolo a.C.. Al suo posto sorse la basilica Giulia, costruita sulle rovine della Sempronia nel 55 a.C. per volere dell'edile Lucio Emilio Paolo, fratello del triumviro Marco Emilio Lepido, che lo realizzò a nome di Cesare. la Giulia era più ampia della Sempronia in larghezza, avendo occupato anche la fila di Tabernae Veteres che si allineavano davanti alla piazza vera e propria, con alle spalle la Sempronia. |